comunicato stampa
Malanchini e Trezzani condannano il vandalismo alla targa martiri delle Foibe

Malanchini, che è anche Presidente della Commissione giudicatrice del concorso sul ricordo del sacrificio patito dalle popolazioni della Venezia Giulia e della Dalmazia che ogni anno Palazzo Pirelli bandisce per le scuole della regione, ha espresso “piena solidarietà al Sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi” e ribadito che “Come Consiglio regionale siamo da sempre attenti a queste tematiche. Infatti – ha fatto sapere - anche quest'anno il bando dedicato ha voluto evidenziare proprio la tematica dell'esodo giuliano-dalmata e la memoria delle Foibe in Lombardia”. La cosa grave, ha sottolineato Malanchini insieme al sindaco del Comune milanese, è che “non è la prima volta che piazza Martiri delle foibe viene vandalizzata. Due anni fa, è successo un fatto analogo. Sono gesti che dimostrano quanto ancora dobbiamo fare memoria della storia di chi è stato torturato perseguitato e ucciso e come tali vanno denunciati e respinti sempre! La storia deve insegnare, non fomentare rancori”.
Dura reazione anche da parte del Presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale: “Un atto vile che non deve essere sottovalutato – ha dichiarato Curzio Trezzani – soprattutto perché non è la prima volta che la targa dei martiri delle foibe a Parabiago viene vandalizzata. Questo significa che non si è trattato di una semplice bravata, ma è il risultato di un chiaro odio nei confronti di un pezzo di storia molto triste del nostro Paese, che andrebbe rispettata e studiata più approfonditamente nelle scuole. Il Consiglio regionale della Lombardia – ha ricordato – ogni anno propone un concorso per gli istituti scolastici secondari di primo e secondo grado superiori proprio per ricordare le foibe e l’esodo giuliano-dalmata, se forse questi vandali avessero studiato di più forse avrebbero capito l’importanza di quella targa e la gravità del loro gesto. Mi auguro vivamente che possano essere individuati, così da ripagare il danno fatto e magari dare con le loro mani una lucidata a quella bella targa”.

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